A. Morrone, P. Vulpiani – Immigrazione sessualità e mutilazioni genitali femminili in Europa – Armando Editore, Roma 2004
Questo volume vuole condividere, con un pubblico più ampio, alcune riflessioni avviate a livello europeo nell’ambito di una attività di ricerca e formazione sul fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, promossa dal Comune di Roma nel quadro del progetto europeo Daphne “Stop alle mutilazioni genitali femminili: una strategia europea” di cui il Comune di Roma è coordinatore attraverso il Dipartimento XVIII “Sicurezza”.
Il Dipartimento in questi anni ha avviato una riflessione sulla necessità di identificare linee guida per una prevenzione delle mutilazioni genitali attraverso una attività di ricerca, di scambio informativo, formazione e sensibilizzazione a livello europeo.
L’Assessorato alle Politiche della Sicurezza e il Dipartimento XVIII “Sicurezza” sono in prima linea per la promozione della sicurezza nella città di Roma, una delle principali capitali europee. La nostra accezione al tema della Sicurezza è ampia, e fondata sulla tutela dei diritti individuali e sulla partecipazione attiva delle comunità locali, dei cittadini, che sono i veri protagonisti del miglioramento della qualità urbana.
In questo mandato l’Assessorato ed il Dipartimento hanno voluto non prescindere da quelli che sono i nuovi cittadini stranieri, uomini e donne aventi diritti e doveri alla stessa stregua dei cittadini romani autoctoni. Le comunità immigrate rappresentano una fetta di popolazione urbana sempre più significativa e a loro ci rivolgiamo con particolare attenzione per la prevenzione di quei conflitti sociali che una carente politica di accoglienza può determinare.
Il Comune di Roma rappresenta vecchi e nuovi cittadini, ne cura gli interessi, ne promuove il progresso e ne salvaguarda la qualità della vita.
Per questo motivo non potevamo esimerci da una riflessione e una pianificazione di strategie per la prevenzione delle mutilazioni genitali femminili, un dramma che interessa 130 milioni di donne nel mondo.
I flussi migratori che interessano l’Italia ed in particolare la sua capitale ripropongono alcuni elementi di questo dramma e obbligano ad elaborare risposte efficaci e culturalmente orientate.
La persistenza di queste pratiche dall’epoca pre-cristiana e pre-islamica fa capire la complessità di motivazioni culturali derivate da un imperativo etico ancestrale che ne perpetua l’esistenza. Produrre mutamenti nel campo delle mutilazioni genitali è una sfida che nella tradizione degli interventi sociali e socio-sanitari ha già determinato insuccessi, dai quali possono essere colte strategie efficaci per la pianificazione di un così arduo ma inevitabile cambiamento culturale.
La stretta collaborazione tra i partners di questo progetto Daphne di tre Paesi, Svezia, Spagna e Italia, di cui il Comune di Roma è il capofila, mette in rete istituzioni pubbliche di intervento sociale, centri di ricerca, strutture medico-sanitarie di servizio e realtà specializzate nella formazione e nella comunicazione interculturale, una sinergia interdisciplinare che offre valide potenzialità.
Attraverso questo progetto molto è stato fatto per fornire dati ed analisi del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili, della sua diffusione, delle motivazioni e conseguenze subite dalle vittime; della sua quantificazione su realtà territoriali urbane; dell’identificazione di metodologie e pratiche di prevenzione e di sostegno alle vittime a partire da positive esperienze emerse a livello europeo e nei Paesi in via di sviluppo in cui tali pratiche sono più presenti. Particolare attenzione è stata dedicata alla preparazione e implementazione di moduli formativi e modelli comunicativi interculturali per personale educativo, medico-sanitario, servizi sociali e figure chiave delle comunità di immigrate più coinvolte in tali pratiche.
La diffusione delle pratiche di mutilazione genitale femminile è stata riscontrata e pubblicamente denunciata spesso dai partners sanitari del progetto nella loro attività sanitaria per le immigrate provenienti dai Paesi in cui tali p0ratiche sono diffuse. E’ chiaro che si rende quanto mai necessaria una maggiore conoscenza della realtà delle mutilazioni genitali femminili all’interno dei vecchi e nuovi rapporti di identità e di valori culturali di cui sono portatrici le nuove generazioni di immigrate.
La collaborazione interistituzionale offerta da questo progetto Daphne sta fornendo alcune piste su cui lavorare, a partire dalla valorizzazione di strategie europee positive di prevenzione delle mutilazioni genitali.
Obiettivo di questo volume è quello di proporre chiavi di lettura, approfondimenti tematici, percorsi positivi, idee innovative e scelte di campo concrete per una eradicazione del problema delle mutilazioni dei genitali femminili.
Si tratta di strumenti utili per chi, operatore sociale, medico, docente, studente, comunicatore, voglia raccogliere contenuti tematici e proposte strategiche di intervento contro il rischio di escissione o infibulazione, per contribuire al comune obiettivo di garantire alle nuove generazioni di immigrate in Europa un futuro al riparo dalle sofferenze che a volte, non volendo, la tradizione lascia in eredità.
Il Direttore del Dipartimento XVIII del Comune di Roma
Gian Carlo Noris
Sommario
Premessa
GIAN CARLO NORIS
Introduzione
ALDO MORRONE E PIETRO VULPIANI
PARTE PRIMA: PROBLEMI
Mutilazioni genitali femminili: un problema nuovo e antico
ALDO MORRONE E GENNARO FRANCO
Modificazioni dei genitali femminili in Europa: significati, ideologie e cambiamenti culturali
PIETRO VULPIANI
Mutilazioni genitali femminili tra le donne immigrate nei Paesi occidentali: le stime del rischio sono attendibili?
SARA JOHNSDOTTER
Le modificazioni dei genitali femminili: aspetti giuridici
ANNA NOVARA
Le mutilazioni genitali femminili e la sharia
DEBORAH SCOLART
PARTE SECONDA : PASSATO E PRESENTE
Alle radici delle modificazioni etniche dei genitali femminili
PIA GRASSIVARO GALLO E FRANCO VIVIANI
La psicologia delle modificazioni genitali femminili
PIA GRASSIVARO GALLO E ELISABETTA VILLA
Tra storia e pregiudizio
ALDO MORRONE E GENNARO FRANCO
PARTE TERZA : ESPERIENZE DI RICERCA
Percezioni, processi e cambiamenti nelle MGF: operatori sanitari e comunità straniere in Spagna
LAURA MASCARELLA
Esperienza e conoscenza delle mutilazioni genitali femminili tra gli operatori sanitari svedesi
LEILA TAMADDON, SARA JOHNSDOTTER, JERKER LILJESTRAND, BRIGITTA ESSÉN
Salute sessuale tra giovani donne somale in Svezia: convivere con ideologie sessuali conflittuali determinate dalla cultura
SARA JOHNSDOTTER E BRIGITTA ESSÉN
Indagine preliminare sulla sessualità di un gruppo di donne con mutilazione dei genitali Femminili (MGF) in assenza di complicanze a distanza
LUCREZIA CATANIA, JOLE BALDARO-VERDE, SAULO SIRIGATTI, SILVIA CASALE, ABDULCADIR OMAR HUSSEN
Studio preliminare sull’informazione e sulla sessualità di un campione di uomini a tradizione escissoria
ROSA CECERE
PARTE QUARTA : PROPOSTE
Nascita e morte della proposta di un rito simbolico non dannoso
LUCREZIA CATANIA E ABDULCADIR OMAR HUSSEN
L’esperienza IDIL in Europa: proposte di superamento delle mutilazioni dei genitali femminili
MARIAN ISMAIL
Una mappatura delle realtà italiane
GIORDANA FRANCIA
APPENDICI
L’esperienza della Struttura Complessa di Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Istituto Scientifico San Gallicano (IRCCS) di Roma
L’esperienza del Centro Regionale di Riferimento perla Prevenzioneela Curadelle Complicanze delle MGF dell’Ospedale Careggi di Firenze
Organizzazioni e fonti