“La relazione d’aiuto in ambito penitenziario con persone con disturbo dell’identità di genere”
2011 15 May
Il 16 maggio, all’interno della Casa Circondariale di Sollicciano a Firenze, avrà inizio un corso di aggiornamento professionale e di miglioramento della qualità lavorativa degli operatori penitenziari che lavorano in contesti con persone detenute transessuali/transgender. Il corso sarà realizzato nell’ambito di un progetto che svolgerà l’INMP, finanziato dal Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Toscana – Ministero di Giustizia.
Beneficiari dell’attività formativa sono gli operatori penitenziari dell’area della sicurezza e dell’area trattamentale, il personale sanitario e i volontari del privato sociale; il corso prevede tre moduli formativi e un’iniziativa pubblica finale per la presentazione dei risultati del percorso effettuato.
L’attività lavorativa in una struttura detentiva è talmente complessa che il già gravoso impegno può accentuarsi quando l’operatore entra in contatto con persone con disagi e problematiche psicologiche e sociali.
Il progetto intende rispondere al bisogno rappresentato dall’Amministrazione Penitenziaria di disporre di operatori qualificati, in grado di gestire, dal punto di vista pratico ed emotivo, le complesse situazioni che possono verificarsi in un Istituto o reparto che ospita persone transessuali/transgender.
Infatti, la condizione di vita transgender, l’esperienza di immigrazione, la clandestinità, lo stigma sociale, generano situazioni molto complesse che, se vissute dalla medesima persona, possono dar luogo ad un profondo malessere che si accentua nei contesti detentivi.
Se il contesto penitenziario è già caratterizzato da monotonia, ripetizione continua di attività programmate, riduzione di stimoli, limitazione dello spazio, elementi che comportano una notevole complessità di gestione dei detenuti, le persone transessuali/transgender richiedono un ulteriore impegno da parte degli operatori. In tal senso, i disagi e le problematiche psicologiche, sanitarie e sociali preesistenti alla detenzione, possono collegarsi alle criticità del contesto detentivo ed accentuarsi in modo “circolare”, dando luogo a situazioni conflittuali o, comunque, impegnative da gestire.
Pertanto, il progetto formativo si propone di fornire agli operatori penitenziari conoscenze, competenze ed attitudini per un’adeguata gestione delle problematiche emergenti, in un’ottica di sistema che richiede la formazione degli operatori per lavorare in stretta collaborazione con le differenti aree di intervento (della sicurezza e del trattamento, dell’area sanitaria e del privato sociale).
Il corso si avvale, per le docenze, del personale specializzato dell’INMP, della collaborazione dell’Azienda sanitaria di Firenze presente nella Casa Circondariale di Sollicciano, del Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica e Identità Psichica (S.A.I.F.I.P.) – Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma e di altri enti del privato sociale, impegnati nel sostegno a persone transessuali.
Responsabili del Progetto: Paola Scardella – Carmen Bertolazzi
Collaboratori del Progetto: Francesca Vietti – Francesca Anello – Ieva Kajokaite