Aldo Morrone – Percorsi di accoglienza con rifugiati e vittime di tortura – Magi Edizioni, Roma, 2008
In molti Paesi del mondo avviene una sistematica violazione dei diritti umani, tra cui la pratica della tortura. Le carte dei diritti e le legislazioni internazionali unanimemente la condannano. Se però è vero che la tortura è vietata, certamente non è impedita e in molti, troppi casi è ancora praticata. Dal1985 aRoma, pressola Struttura Complessadi Medicina Preventiva delle Migrazioni, del Turismo e di Dermatologia Tropicale dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Santa Maria e San Gallicano, vengono accolti e curati decine di migliaia di immigrati, regolari e privi del permesso di soggiorno, provenienti da oltre centocinquanta Paesi del mondo. All’interno della Struttura opera un servizio per l’accoglienza, la cura e il sostegno psicologico di persone richiedenti asilo politico, rifugiati e vittime di tortura. Qui le persone torturate vengono accolte da un’équipe altamente qualificata: medici, antropologi, psicologi, sociologi, psichiatri, avvocati e mediatori culturali. Il servizio, adottando un approccio multidisciplinare e transculturale, lavora con professionalità ed empatia, facendosi carico di queste persone. Offre informazioni, visite mediche, colloqui psicologici, sostegno sociale e legale, mettendo in rete le risorse presenti nel nostro Paese, anche per elaborare un dossier documentato da allegare alla domanda di asilo politico. Nel volume vengono presentati la nascita e il funzionamento di questo servizio, la casistica dei pazienti accolti, il lavoro terapeutico svolto e alcune delle storie personali più significative. Per la prima volta il Servizio Sanitario Nazionale si rende disponibile a divenire un luogo di presa in carico, di studio e di ricerca scientifica per quanto riguarda l’accoglienza di persone immigrate, il percorso di riabilitazione psicologica e sociale di rifugiati politici e di vittime di tortura. La scelta – molto contrastata – di accogliere e prendersi cura di queste persone, è un atto di rispetto della loro dignità e un dovere previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione, in cui si stabilisce che «La Repubblicatutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti».