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Blood and Skin – new perspectives for neglected diseases

Si è concluso con grande successo il Congresso Internazionale ‘Blood and Skin new perspectives for neglected diseases’, che si è svolto tra Addis Abeba, Aksum e Shiraro, in Etiopia, alla presenza di oltre 100 studiosi di tutto il mondo, organizzato dalla Fondazione IME in collaborazione con l’Università di Aksum ed il Tigray Regional Health Bureau ed IISMAS (Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche e Sociali).

“Abbiamo scelto un luogo nel cuore dell’Africa per parlare di malattie neglette, laddove dove queste si generano, e cercare insieme soluzioni e prospettive nuove per combatterle.” Con queste parole Aldo Morrone, presidente della Fondazione IME – Istituto Mediterraneo di Ematologia ha salutato i medici, gli operatori sanitari, i sociologi, giornalisti, e tutti coloro che hanno partecipato a questo importante evento.

“La scelta dell’Etiopia – ha spiegato Morrone – è dettata dal fatto che, organismi da me diretti nel passato – e ora l’IME – gestiscono da anni attività di cooperazione socio-sanitaria in varie zone di questo grande Paese. I medici e gli operatori convocati qui da tutto il mondo possono studiare le patologie ‘sul campo’ e conoscere direttamente le persone e i contesti di cui spesso leggiamo solo sui libri”.

Con la visita all’ospedale Maiani di Shiraro, estremo confine nord tra Etiopia Ed Eritrea, coordinato dal prof. Morrone in collaborazione con IISMAS (Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche e Sociali), si è conclusa la V edizione del Congresso Blood and Skin new perspectives for neglected diseases, svoltasi tra Addis Abeba ed Axum tra il 18 e il 21 novembre. Gli oltre 30 congressisti, provenienti da tutto il mondo, hanno animato tre giorni di dibattiti e relazioni e potuto entrare a diretto contatto con la realtà sanitaria dell’Etiopia, il Paese dal più rapido sviluppo di tutta l’Africa, che lotta per uscire da un difficile passato.

“La visita all’Ospedale – ha dichiarato il Professor Aldo Morrone, ha permesso ai medici e gli operatori sanitari giunti in Etiopia da tutto il mondo, di venire a contatto con le patologie neglette, confrontarsi su cure e tecnologie e scambiarsi idee e progetti sulla gestione di poli sanitari in aree di emergenza”.

Il Maiani General Hospitaldi Shiraro, unico riferimento per gli oltre 100.000 abitanti di un’area remota rurale e i due campi profughi di eritrei che sorgono nelle vicinanze, è stato inaugurato nel febbraio 2014. L’ospedale effettua in media 15 mila visite ambulatoriali all’anno, 2000 ricoveri, 300 interventi chirurgici. Nel primo anno di attività, ha registrato 2100 accessi per emergenze, assistito 700 partorienti e seguito la nascita di oltre 1000 bambini.

Tra i temi più attuali affrontati dal Congresso, la mortalità materno-infantile e l’implementazione della terapia anti-HIV in Africa Subsahariana.

Nel corso del Congresso il Prof. Morrone ha lanciato una serie di campagne che mirano ad avere un impatto concreto sulle popolazioni di quell’area: la Campagna Mondiale contro la Diarrea infantile (seconda causa di morte al mondo, oltre 1,5 milioni di decessi tra i bambini); la Campagna Mondiale per la Lotta ai Tumori Cutanei in Africa; la Campagna Mondiale contro i Farmaci Contraffatti (solo in Africa, circa 100 mila persone all’anno muoiono a causa di medicinali contraffatti).

Raccolto dal Professor Morrone, riparte dall’Etiopia il movimento di medici che punta a portare le malattie neglette e della povertà al centro del dibattito scientifico. “Sono molto orgoglioso – ha dichiarato Morrone – di aver convocato questo congresso. Abbiamo avuto l’occasione di lavorare assieme a molti colleghi locali e provenienti da tutto il mondo, con tante diverse specializzazioni. Abbiamo concentrato i nostri sforzi per migliorare la vita delle persone in aree in via di sviluppo e porre le basi per futuri appuntamenti in Etiopia e in Africa”.