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La realizzazione di un pozzo a May Duba in Etiopia.

Certamente ricorderete che nel mese di Luglio 2006 IISMAS ha firmato con la TYA un accordo, che prevedeva la realizzazione di un pozzo in una zona di Mekele chiamata May Duba e l’acquisizione in comodato d’uso di un bel pezzo di terreno, sul quale realizzare un orto capace di provvedere ai bisogni del nostro IDC (Italian Dermatological Center).

Risparmio al lettore le peripezie e la burocrazia che abbiamo dovuto affrontare e vengo alla conclusione: abbiamo l’acqua! Il 1° novembre, da soli 14 metri di profondità è sgorgato il primo zampillo.”Emozionante” è una parola troppo usata per descrivere quello che si prova a vedere fuoriuscire dell’acqua da un foro di 30 cm praticato per terra. Naturalmente quell’acqua non era “buona”: mentre scrivo siamo arrivati a 120 metri e ora sì che è acqua buona. Addirittura la pressione è tale da farmi pensare trattarsi di acqua minerale “gasata”! Naturalmente sono felice e tutto l’IISMAS è felice per quello che rappresenta l’acqua in un Paese dove la siccità e le carestie hanno fatto, e minacciano di fare, centinaia di migliaia di vittime.

Un grazie dal più profondo del cuore, ovviamente anche a nome dei beneficiari ultimi dell’acqua, va a “La Ruota Internazionale” di Roma e alla sua Presidente Anna Maria Pollak, che oltre alla generosità ha dimostrato una grande pazienza, avendo stanziato una cifra considerevole da oltre un anno. L’altro grazie, altrettanto di cuore, va alla “Camminare Insieme” di Torino e al Presidente Corrado Ferro, per aver contribuito in maniera significativa alla realizzazione di questo sogno.

Quanto prima sarò a Mekele per cintare l’orto, cercare la mucca e le galline, che abiteranno un angolo dell’orto e ci daranno latte e uova, come si dice “aggratis” e per assumere due o tre contadini. Altre tre famiglie che, ricavando un salario dal proprio lavoro, non dovranno ringraziare per quanto ricevuto, ma solo per l’opportunità che gli diamo di lavorare, come sarebbe giusto per tutti gli altri!

Beppe Fontanarosa

L’avvio del progetto di May Duba

Firmato un accordo con la NGO etiopica Tigray Youth Association (TYA).

L'avvio del progetto di May Duba
 

l’IISMAS ha firmato un accordo con una NGO etiopica denominata Tigray Youth Association (TYA). In base a suddetto accordo, fra le altre cose, noi ci siamo impegnati a finanziare lo studio geologico, lo scavo e la manutenzione di un pozzo nella zona di Mekele denominata Mayduba, su un terreno che la TYA ha ottenuto dalla municipalità. L’acqua che sorgerà sarà utilizzata dalla TYA per le proprie attività e da noi stessi, per irrigare un appezzamento di circa 5000 mq di terreno che ci è stato assegnato nella stessa area. Utilizzeremo questo spazio per coltivare un orto e allevare alcuni animali così da garantire ai pazienti dell’ Italian Dermatological Center verdura, latte e uova fresche e abbondanti… a buon mercato.

Abbiamo potuto firmare questo accordo grazie all’impegno di tutti noi e del personale locale, ma soprattutto grazie al finanziamento della spesa relativa al pozzo da parte delle amiche ed amici de “La ruota internazionale” di Roma e della Associazione “Camminare Insieme” di Torino.

L’accordo con la TYA prevede e auspica ulteriore collaborazione fra le due Associazioni a vantaggio delle nuove generazioni locali soprattutto in campo educativo e occupazionale.

La prima di queste iniziative comuni prevede il reperimento da parte nostra di “cose” nuove o usate, che, non più appetite in Italia, siano ancora utilizzabili in Etiopia. Chiaramente non intendiamo trasformare Mekele nella nostra pattumiera; le “cose”, le più varie, dovranno essere in buono stato e, nel caso si tratti di abiti o calzature, devono essere pulite, stirate o piegate. Le altre “cose” possono essere personal computer di vecchia generazione, monitor, tastiere, mouse da utilizzare nelle scuole e negli uffici di giovani imprenditori e strumenti come trapani, avvitatori, cacciaviti, chiavi e pinze da utilizzare nelle officine gestite da associati alla TYA o in officine che possono nascere apposta grazie agli strumenti che reperiremo. Non mettiamo limiti alla Provvidenza né alla nostra fantasia e chiediamo ad amici e parenti di regalare biciclette e – perché no? – motorini o automobili. Dirigenti o afferenti ad Associazioni sportive potrebbero regalare attrezzature ed oggetti come “giochi di maglie” da calcio, reti da volley, palloni e altre attrezzature.