Second International Congress – Dermatological Care for All: A Basic Human Right

L’evento ha riunito ricercatori e clinici provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Svezia, Olanda, India, Congo, Kenia, Etiopia e Italia. Scopo del Congresso era offrire ai partecipanti l’opportunità di condividere la propria esperienza di dermatologia di comunità mettendo a confronto i vari approcci clinici, nel tentativo di diffondere nei paesi in via di sviluppo le cure dermatologiche e la formazione sanitaria maggiormente sostenibili. L’inaugurazione del Congresso si è svolta ad Addis Abeba il 6 novembre, alla presenza delle Autorità sanitarie etiopi e italiane così come della stampa italiana e locale. Sono stati presentati i principali progetti sanitari finanziati dal Cooperazione Italiana in Etiopia ed evidenziati gli impegni economici sostenuti in loco dal governo italiano. Il Ministro della salute del Tigray, Dr. Gebre Ab Barnabas, ha illustrato i risultati del primo anno di sperimentazione del farmaco Coartem nella prevenzione della malaria, effettuata in collaborazione con il Ministero della Salute Italiano, il WHO di Ginevra, la Novartis Farma e il S. Gallicano di Roma. I risultati, incoraggianti, indicano una riduzione della mortalità di circa il 50%. Come previsto dal programma, numerosi membri della comunità scientifica internazionale hanno presentato i loro interventi, catturando l’attenzione della platea e stimolando un dibattito sulle politiche sanitarie dei paesi più poveri. Al termine della sessione inaugurale, l’Ambasciatore Italiano De Lutio ha ricevuto i partecipanti presso l’Ambasciata Italiana. Tra le Autorità presenti vi era il Ministro della Salute Etiope, Dr. Tedros Adhanom Gebreyesus. Il 7 novembre i partecipanti si sono trasferiti a Makallé per la sessione clinica presso l’ “Italian Dermatological Centre IISMAS”. Durante i tre giorni di lavoro i congressisti hanno avuto l’opportunità di constatare la realtà locale delle malattie cutanee e delle patologie infettive attraverso l’esame clinico dei pazienti. Il dibattito ha inoltre evidenziato la necessità di avviare una campagna contro i saponi al mercurio e agli steroidi il cui utilizzo si sta purtroppo largamente diffondendo in Africa. Alla fine del dibattito i partecipanti hanno sottolineato la necessità di formalizzare e strutturare la Community Dermatology International (CDI), nell’intento di diffondere e migliorare, nei paesi in via di sviluppo, le cure dermatologiche e la formazione sanitaria sul luogo attraverso la migliore tecnologia a basso costo. La CDI incoraggia l’adesione di tutti i professionisti coinvolti nel campo della cura della pelle e degli interventi comunitari come gli infettivologi, sociologi, antropologi, e infermieri.